Scopa mascius, sabina femina, tuvura, Era, Kastanariu, Iscoba
Il paesaggio sardo, in primavera, si veste di tanti colori. Tra la macchia spuntano
...Quando ero piccola ero solita fare i capricci a tavola e, mio padre tra il giocoso e il serioso minacciava me e mie sorelle con un vecchio detto che recita così "O mangi questa minestra o salti questa finestra". Certamente mio padre mai ci avrebbe fatto saltare dalla finestra, ma noi, piccole ingenue, ci credevamo e mangiavamo, obbedienti, la minestra che fumava calda nel piatto.
Nella cucina tipica sarda, le minestre hanno avuto sempre un ruolo importante per l'alimentazione base, perché realizzate con ingredienti facili da reperire in ogni periodo dell'anno.
Tra le tante InsulaGolosaRicette ha trovato una ricetta con un ingrediente quasi dimenticato; la cipolla di Banari, una varietà di cipolla che viene coltivata nel paese di Banari in provincia di Sassari. I suoi bulbi sono grossi e piatti, rivestiti da tuniche esterne di colore paglierino e con l'interno bianco avorio. Possono pesare da 400 grammi a oltre 1 kg e hanno un sapore dolce e saporito.
MINESTRA DI CIPOLLE BIANCHE DI BANARI
Supa e' cibudda bianca
Ingredienti
1 kg di cipolle di Banari
1 o 2 litri d'acqua di fonte
150 gr di fregula
olio evo
sale qb
pepe qb
Preparazione
Pulite e affettate finemente le cipolle bianche di Banari, e adagiatele in una casseruola con un po' d'olio evo ben caldo. Fate cuocere a fuoco lento per 15 minuti, mescolando con un cucchiaio di legno. Uniteci poi l'acqua, coprite e lasciate cuocere per circa un'ora o fino a quando le cipolle saranno disfatte. Infine unite la fregula e fate cuocere per altri 15 minuti. Salate e pepate a gradimento avendo cura di servire la minestra ancora bollente.
Un consiglio: L'acqua di fonte può essere sostituita da un brodo vegetale o se volete una minestra più corposa, potete utilizzare il brodo di carne.
“Non crediate che io abbia la pretensione d’insegnarvi a far le polpette. Questo è un piatto che tutti lo sanno fare....”.
Così scriveva Pelligrino Artusi, il grande divulgatore della cucina italiana nel suo libro "La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”. Noi non possiamo far altro che condividere il suo pensiero.
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