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Olostru, agrivoddu

Agrifoglio

L'agrifoglio, simbolo dell'inverno e del Natale, è stata considerata una pianta portafortuna ancor prima del Cristianesimo. Si credeva proteggesse

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Carnevale, ogni dolce vale

Casalinghe disperate... mai♥

Rosso alla sera

la peonia rosaC’è una Sardegna che racconta di una rosa, la rosa del Gennargentu, una peonia selvatica che con i suoi bellissimi colori purpurei, tra aprile e maggio, colora di rosso le rocce dei freschi altopiani del Gennargentu, del monte Linas e del Limbara. S’arrosa de monti, la chiamano i pastori perché cresce lontano dal mare, in alto, dove d’inverno c’è solo la neve. Un viaggiatore attento la può ammirare nel giardino botanico Linasia nell’Iglesiente  oppure partecipare a una delle tante escursioni previste durante tutto l'anno dalle associazioni di trekking e naturalistiche presenti in tutta l'isola.
Rosso è il corallo di Alghero che fa mostra di sé nelle gioiellerie e nei costumi delle donne. Ancora oggi nelle botteghe artigiane si tramanda la tradizione di un prodotto etnico, espressione millenaria, che risale al mito delle Janas: le fate tessevano fili d’oro e d’argento incastonando corallo rosso, nelle case incantate, le Domus de Janas. Il rosa è il colore della spiaggia di Budelli: dolce e calma con la sabbia dorata dai riflessi rossi dei coralli sminuzzati dal mare e dal vento. Non mancano altre magiche spiagge dove il mare profuma di cisto e lentischio e le dune sono soffici ed eleganti.

ricci di mareE il profumo di mare si ritrova a tavola, con gli spaghetti ai ricci di mare. Gli amanti della polpa rossa hanno dato vita alla sagra del bogamarì, un appuntamento annuale ad Alghero, Portoscuso e Carloforte. Una curiosità: lungo la spiaggia del Poetto a Cagliari si trovano tanti ristorantini dove lo si può gustare con il pane casereccio e del buon vino rosso.

 

 

 

Sa genti arrubia

fenicotteroI fenicotteri rosa sono antichi frequentatori del sud Sardegna, in particolare dello stagno di Molentargius e di Santa Gilla, un tempo solo in luoghi di sosta tra il Rodano e l’Africa, sono chiamati “sa genti arrubia”, la “gente rossa”. Rossa per il loro caratteristico colore poiché si nutrono di un crostaceo che contiene un pigmento porpora che assimilano con la nutrizione; e gente per il vocio tipico che assomiglia al chiacchiericcio della gente.

Su nuraghe arrubiu

Su Nuraghe Arrubiu si trova a Orroli in provincia di Nuoro. Si tratta di un complesso pentalobato, unico in Sardegna. È stato datato al XIV secolo a.C., grazie al ritrovamento di un alabastron, una ceramica micenea rinvenuta nella torre centrale, a testimonianza dei traffici commerciali della Sardegna con il resto del Mediterraneo. Il suo nome, arrubiu (in sardo rosso) viene dal colore della pietra basaltica di con cui è stato costruito e dai licheni rossi che la ricoprono.

Nuraghe Arrubiu

Le oasi

La Riserva di Monte Arcosu è l’area protetta del WWF più estesa in Italia, con 3600 ettari di superficie. La sua finalità prioritaria è la salvaguardia del Cervo sardo e del suo habitat naturale, nonché di altri esemplari di fauna e flora. Anche il daino è stato in passato largamente diffuso. Attualmente è una specie rara in ambito regionale ma è presente nella Foresta demaniale di Porto Conte e nella foresta di Assai, presso Neoneli. Per non far prevalere una specie sull’altra, daini e cervi vivono in aree recintate. Ricordiamo anche il Parco Nazionale dell’arcipelago della Maddalena e quello di Villasimius, costituiti per la salvaguardia delle specie marine, come il delfino e la tartaruga marina. Infine il Parco nazionale dell’Asinara, situato nell’isola “dei detenuti”, ora regno dell’asinello bianco.

Verde Meraviglia

Esiste una Sardegna poco conosciuta, intrisa di un verde meraviglioso e nascosta alla maggior parte dei visitatori, quella della natura, dei boschi e delle foreste.
La superficie verde copre più della metà dell’isola e celebrando le grandi foreste del nord-est, ideali per lunghe passeggiate e per il trekking, ecco quella del Monte Pisanu (1994 ettari): in provincia di Sassari, protetta dal 1886, la presenza di tassi millenari che nel 1994 sono stati dichiarati Monumento Naturale la rende ancor più particolare.
Vicino Sassari si trova la foresta di Monte Lerno (2853 ettari), la cui vegetazione è caratterizzata da boschi di leccio, da fillirea, cisto, erica e corbezzolo, sovrastati da imponenti sugherete di rara bellezza. Nel territorio di Orgosolo, in provincia di Nuoro, si estende per 4586 ettari la foresta di Montes, caratterizzata da una rigogliosa lecceta d’alto fusto plurisecolare (in tutto il Mediterraneo non se ne trovano esempi simili, né per estensione, né per caratteristiche).
Paradisiaco è anche lo scenario della Costa Verde, così chiamata per via della ricchissima vegetazione di lentischio, ginestra, corbezzolo e ginepro che scende dalle montagne fino al mare fra valli e dune di sabbia. Si estende sul versante occidentale dell’isola per circa 47 chilometri, in un susseguirsi di splendide spiagge, interrotte da cale rocciose, scure ed imponenti scogliere che scendono a picco sul mare e deserti di sabbia intercalati dalla profumata macchia mediterranea. Sardegna, non solo mare. Ma... non dimentichiamo i colori della costa Smeralda, più verde dello smeraldo puro, incastonata nella macchia mediterranea tra campi da golf e laghetti splendenti, tra lembi di costa tra i più romantici esistenti al mondo e mitiche ville nascoste da ulivi e palme esotiche.

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