Dedico questa pagina ai Boschi della Sardegna, da me tanto amati, proponendo un passo dello scrittore Mauro Corona. Nel suo
...La cucina sarda, nonostante l'isola sia circondata dal mare molto pescoso, apprezza molto di più i piatti di terra, poiché i contadini e i pastori non conoscevano le risorse del mare, ma solo quelle della madre terra.
I piatti più antichi sono quindi quelli legati all'agricoltura e ai prodotti spontanei della terra: legumi, verdure e aromatiche sono gli ingredienti vincenti.
C'è un piatto della tradizione culinaria cagliaritana che riassume in modo anche divertente questa realtà, ovvero Su pisci a collettu, letteralmente il pesce con il colletto, che non è altro che un piatto di fave secche bollite con aromatiche e profumi.
Il suo nome è curioso: pesce (solo nel nome) e a colletto, quale segno di distinzione degli uomini più facoltosi, i preti e i notabili, ma anche il piccolo colletto della fava secca.
InsulaGolosaRicette lo ripropone insieme alla nostalgia delle strette vie del centro storico di Cagliari, quando le massaie si affacciavano ai balconi di ferro battuto e con grida colorite richiamavano a tavola, i bambini che giocavano e gli uomini che lavoravano nelle botteghe per strada.
FAVE BOLLITE
Pisci a collettu
Ingredienti
400 grammi di fave secche
3/4 spicchi di aglio
foglie di menta fresca
sale qb
Mettete le fave a bagno dalla sera prima e lasciatele riposare per almeno 12 ore. In una pentola con abbondante acqua fate cuocere per almeno tre ore le fave ammollate con gli spicchi di aglio, la menta e il sale.
Le fave, una volta cotte, vanno scolate con cura e servite ancora calde. Conditele con olio extravergine di oliva e una spolverata di pepe nero se è di vostro gradimento.
Consiglio: un buon bicchiere di vino rosso come il Cannonau completano il pasto
Sino a qualche decennio fa, non era raro alzarsi con il canto del gallo. Tante famiglie sarde tenevano, nel cortile, le galline e ovviamente il gallo, che aveva il piacere di svegliare gli abitanti della casa e il vicinato con il suo canto. Chi ha la fortuna di vivere in