Kastangia burda, Castànza de India
Nei giardini, nei parchi, nei viali, nelle case cantoniere e nei giardini di scuole o di edifici pubblici si può
...La primavera è arrivata. I suoi colori inondano i giardini, le siepi e le campagne tutte. Tra le erbe selvatiche e urticanti si intravedono piccoli cuori rossi, dal profumo intenso: sono le tanto amate fragole rosse, simbolo dell'amore e della felicità.
I Romani le chiamavano "fragrans", per il profumo, mentre i francesi furono i primi a coltivarle. Nel 1368, estirparono oltre 1200 piante di fragole selvatiche per coltivarle nei giardini di Louvre a Parigi, dando così inizio alla loro coltivazione e studio botanico.
Un estratto dalla Historia plantarum, manoscritto di fine XIV secolo, contenente descrizioni di piante, minerali e animali con particolare riferimento alle loro proprietà mediche e terapeutiche, recita così: “La fragola nasce nei luoghi montuosi, umidi e ombrosi. Il frutto mangiato predispone lo stomaco. Con il suo succo si fa un collutorio per la bocca contro il fetore. Se bevuto con il miele, il succo di fragola guarisce i sofferenti di asma; se bevuto con il pepe bianco, sana mirabilmente”.
In Sardegna la fragola è uno dei primi prodotti coltivati nella bonifica di Arborea, risalente agli anni '30, ed ancora oggi è una coltivazione tipica dell'arborense.
Ogni anno, nel mese di aprile, Arborea omaggia questo particolare "frutto" con una sagra dove è possibile degustare e acquistare fragole confezionate in cassette di cartone colorato, confetture di fragole e tantissimi dolci a base di fragole.
La produzione dolciaria in Sardegna si basa in prevalenza sull'uso delle mandorle, ma purtroppo negli ultimi decenni la mandorlicoltura sarda rappresenta solo il 3,7% della produzione nazionale, a vantaggio del mercati esterni.
Madre natura ha dotato l'isola di risorse straordinarie dal punto di vista ecologico e climatico, risorse che possono favorire il ritorno della coltivazione di mandorle ad un alto livello economico oltre che aggiungere bellezza al paesaggio.
Gli alberi di mandorlo sono i primi a fiorire in primavera e talvolta nel tardo inverno. Abbelliscono borghi e comuni, siti archeologici, ex minerari e termali. I loro fiori, bianchi con striature rosa, simboleggiano la speranza e il ritorno in vita della natura dopo l'inverno, ma anche la delicatezza e la fragilità, poiché sfioriscono in breve tempo.
Nella speranza di riportare altra bellezza nelle nostre campagne, recuperiamo le cultivar isolane più antiche come: Arrubia, Bianca, De Su Cramu, Folla ‘E Pressiu, Grappolina, Niedda, Menduedda De Mrasciai, Schina de Porcu e Stamasaccusu.
In questo spirito di rinascita InsulaGolosaRicette propone un dolce classico, la torta alle mandorle sarde, una delizia per il palato.
Nell'antichità la mela era una delle manifestazioni più elevate che la madre terra potesse elargire. Simbolo di fertilità e amore, di immortalità e conoscenza, è stata protagonista di miti, storie e aneddoti.
Oggi è il frutto più comune al mondo, ma non per questo tutelato, tant'è che alcune varietà antiche sono andate perdute per sempre. Per millenni l'opera di difendere e conservare gli alberi da frutta era compito delle donne. Il loro compito è delegato, ora, a tutti noi.
La Sardegna, per la sua insularità, è riuscita a preservarne un buon catalogo.
Le varietà di mela sarda hanno nomi molto curiosi: la Nuchis, rossa e croccante, un po' acidula, si conserva bene fino a 6 mesi. La Rosa di Giugno che assume la colorazione rossa della polpa se conservata in frigo. La Tempra Orrubia della Barbagia di Belvì e Orotelli, ovvero la mela dalle guance rosse, per il colore della buccia che passa dal giallo-verde al rosa-rosso e che ricorda le guance dei bambini.
E altre ancora... la Miali di Sassari, Apione di Lanusei, De Jerru di Aritzo, Appio di Bonarcado, Noi Unci della Gallura e del Monte Limbara e la Royal Gala di Lanusei.
Per noi isolani, sognatori e golosi, l'inizio della primavera è sinonimo di fragole, ma solo quelle di Arborea, rosse, gustose, la cui bontà non trova eguali.
Non se ne dispiacciano i nostri connazionali del Nord Italia. Dopotutto ad Arborea le fragole sono coltivate dai discendenti dei coloni che intorno al 1928 arrivarono dal Veneto e Piemonte per praticare l'agricoltura e l'allevamento di bestiame.
Pensate che la fragola è stata uno dei primissimi prodotti coltivati nella bonifica di Arborea, e ancora oggi la sua coltivazione è tipica ed esclusiva di quel territorio. La varietà più coltivata è Nabila, dal sapore molto gradevole e con una buona componente zuccherina.
La fragola è un frutto aggregato, dall’insieme di semi che le compongono. E' ricchissima di vitamine A, B1, B2, e soprattutto C, fosforo, calcio, ferro, pectine, flavonoidi e acido salicilico. Quindi non sentiamoci in colpa se ne mangiamo in quantità, abbiamo un perfetto alibi.
Fino a qualche decennio fa, la festa di San Valentino, tanto attesa dagli innamorati, non veniva festeggiata in Sardegna, ragion per cui non esistono feste o sagre folckoristiche.
Esiste però un piccolo paese, nel cuore della Sardegna, Sadali, dove una cascata, dedicata a San Valentino, vanta un salto di 7 metri, nel pieno centro abitato. Caso unico in tutta Europa. Le acque della cascata confluiscono in una voragine sotterranea "Sa Ucca Manna", la bocca grande.
L'acqua continua la sua strada per 150 metri e finisce a valle dove i campi coltivati brillano rigogliosi. In epoca feudale l'acqua veniva utilizzata per alimentare i diversi mulini. Ancora oggi si può visitare un mulino ad acqua, poco distante dalla cascata e dalla chiesa cinquecentesca di San Valentino. In inverno aumenta la sua portata e lo spettacolo è garantito. Che ne dite di fare una gita fuori porta e festeggiare San Valentino con la dolce metà? Non dimenticate di preparare il dolce degli innamorati, la torta a forma a cuore.
Casa, dolce casa ♥ non è solo una frase ad effetto, ma è quella piacevole sensazione che proviamo quando ci sentiamo al sicuro nel nostra casa, intima e protetta.
Se poi aggiungiamo il profumo di una torta appena sfornata, il gioco si amplifica. Ci ritroviamo indietro negli anni, quando da piccoli la mamma preparava la torta per la merenda o per la colazione del giorno dopo. Noi, piccole pesti, scivolavamo in cucina e, senza neanche lavarci le mani, rubavamo un pezzetto di torta... I rimproveri di mamma neanche li sentivamo, perché eravamo semplicemente... felici.
InsulaGolosaRicette vuole farci rivivere questi momenti con una ricetta di un dolce antico che sa di pascoli in montagna, di spighe di grano piegate dal vento, di amore per la madre terra e... magia.
La primavera è finalmente arrivata. La campagna è vestita a festa. I prati sono ricoperti da una miriade di fiori dalle mille sfumature di colore. Negli alberi i primi germogli si aprono al sole e il cinguettio degli uccelli si espande dappertutto annunciando la rinascita della natura e l'arrivo della Santa Pasqua.
In Sardegna la vera festa inizia prima ancora de Sa Pasca Manna, ovvero la Domenica di Pasqua. Nelle settimane precedenti, le donne percorrono a piedi antichi sentieri alla ricerca della palma nana. Raccolgono le giovani foglie e le intrecciano creando delle vere opere d'arte che poi verranno benedette durante la Domenica delle Palme. Le giornate corrono veloci. La Pasqua si avvicina e tra i tanti impegni quotidiani non dimenticando di preparare il pane e i dolci tradizionali come segno di riconoscenza al creato e alla natura.
Le loro cucine odorano di fragranze e aromi quasi fossero laboratori di profumi. Ricotta, zafferano, spezie coltivate nell'orto, invadono gli spazi, regalando emozioni e aspettative.
In questa pagina, però, vogliamo parlare di un dolce che non appartiene alla cucina tipica sarda...! Scopriamo insieme la ricetta del dolce misterioso ♥ e auguriamo a tutti i lettori Buona Pasqua ♥
E’ un po’ strano pensare di non aver conosciuto i miei nonni se non Nonna Totona, così la chiamavano le sue amiche de sa Costera a Iglesias. Non ho conosciuto neanche Nonno Attilio, suo marito. Così come Nonna Chiara e Nonno Giovanni, i genitori di mia mamma. Ma i ricordi non mancano, sono stampati nella memoria dai racconti e dalle immag
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