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Kastangia, 'astanza

ricci di castagno

Il castagno è un albero imponente, con lunghe fogli seghette e con frutti racchiusi in ricci spinosi che si

...

Carnevale, ogni dolce vale

Casalinghe disperate... mai♥

Le palline di argilla

Semi Come diceva una vecchia canzone, "per fare l'albero ci vuole il seme", quindi approfittiamo della bella stagione che tanti frutti  ci regala per raccogliere i semi.
Con un po' di pazienza mettiamo da parte i semi dei frutti che consumiamo, lasciamoli asciugare al sole e poi proviamo a piantarli. Possi

amo anche ricoprirli di argilla per farne delle palline. Poi li lasciamo cadere nel terreno, la pioggia autunnale scioglierà l'argilla e poi Madre Natura deciderà quali semi saranno destinati a germogliare e quali più adatti a fecondare il terreno.

Buona semina

 

pavoncella Mi fa piacere condividere con voi l'articolo Le palline di argilla di Fukuoka di cui sotto :

"Nell’agricoltura del n

on fare le palline di argilla che contengono sementi hanno un ruolo importante: «seminiamo palline e andiamo a letto» – diceva Fukuoka. Le palline seminate sui terreni desertici e secchi e contengono semi di varia natura: sarà la natura a decidere quali piante germoglieranno in quel luogo. Al loro interno vengono posti semi di ortaggi, alberi da frutta, specie forestali, cereali e piante da sovescio che arricchiscono il terreno e creano fertilità: chiunque mangi pesche, ciliegie, albicocche, qualsiasi tipo di frutta, può lasciarne asciugare i semi, preparare le palline e seminarle dove meglio crede.

Fukuoka nei suoi libri non ha parlato di due segreti importanti per la realizzazione delle palline di argilla. La paura di Fukuoka era che qualche multinazionale brevettasse il metodo facendo pagare le palline di argilla brevettate, quando invece il suo intento era di liberare i contadini dalla schiavitù delle multinazionali agroalimentari. Al giorno d’oggi non sarebbe più possibile brevettare una tecnica che molti conoscono e che viene diffusa tramite la carta stampata e il web.

I due segreti non svelati nei libri sono l’utilizzo del fango melmoso (direi praticamente liquido) e l’aggiunta di fibra all’argilla. Il fango liquido è importante perché va a ricoprire ogni singolo seme – cosa che con l’argilla spesso non avviene – mentre le fibre sono importanti perché trattengono l’acqua che poi potrà essere sfruttata dal seme nelle prime fasi della germogliazione"

 

Palline 2.0

Il metodo classico di Fukuoka è stato a lungo migliorato e sperimentato in varie parti del mondo e oggi si ritiene valido e interessante solo nel caso in cui si utilizzino semi di grandi dimensioni, come ad esempio i semi degli alberi da frutto.

Il primo importante miglioramento consiste nell’aver modificato la forma: dalle originarie palline a dei dischetti più grossi. 
Questa forma presenta i seguenti vantaggi:
 

a)     un dischetto contiene più di un seme, il che vuol dire più piante;

b)    l’acqua viene meglio assorbita;

c)     il dischetto tocca interamente il terreno nel lato in cui il seme germoglia: in questo si evita il rischio che la radice si scopra

 Per offrire ai semi le condizioni ideali alla germogliazione si aggiunge fibra all’argilla (fibra di cocco, ma può essere utilizzata anche fibra di lana o di altro tipo), geolite (è un minerale che trattiene acqua in maniera sorprendente) e sostanza organica, se ritenuto necessario.

 L’argilla utilizzata deve essere molto fine per cui prima la facciamo passare in un setaccio.

 

Come prepararle

 Per preparare i dischetti è necessario avere argilla fine, una bella e varia mistura di semi, e acqua. Si procede impastando argilla, semi ed acqua fino a che non si ha un'unica poltiglia umida. A questo punto si prende un pugno abbondante della poltiglia e con il palmo della mano si crea un salsicciotto lungo circa 20-30 centimetri con un diametro di circa 4-5 cm.

pavoncella 

 

 

Fonte: https://www.viviconsapevole.it/articoli/le-palline-di-argilla-di-fukuoka.php

Profumo di casa

essenzeLe essenze profumate, raccolte in campagna o nei boschi, durante tutta la primavera, ci regalano sentori unici.

Siamo abituati ad utilizzare le erbe aromatiche e le spezie in cucina, ma è bene sapere che sono ottimi per preparare i profumi per l'ambiente. Provate a spargere nell'aria note di cannella o rosmarino, gli ambienti della vostra casa saranno avvolti da un'aurea magica e profumata, molto invitante. 

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Piatto vintage con le crepe dorate

Oggetti di famiglia dimenticati in armadi polverosi, riprendono vita con pochi gesti d'amore

piatto rotto

Ispirandoci all'arte giapponese per riparare con l'oro gli oggetti in ceramica frantumati, conosciuta come Kintsugi, proviamo a ridare vita ad un piatto che pensavamo di aver perso per sempre. Con questa tecnica non si vuole nascondere la storia dell’oggetto, ma la si vuole enfatizzare tramite la riparazione. L'oggetto riparato diventerà più prezioso per la sua unicità, per la presenza dei pigmenti d'oro e soprattutto  per il lavoro delle mani amorose che lo hanno trasformato.
L'arte del Kintsugi, che si basa sul concetto che l'arte ha la capacità di trasformare un'imperfezione in una perfezione estetica legata alla crescita interiore, ricorda tanto il modo di fare delle nostre nonne che non buttavano via nulla perché in ogni oggetto c'è una storia che può rivivere

Ecco come recuperare un piatto frantumato e trasformarlo in PIATTO VINTAGE CON LE CREPE DORATE

 

Occorrente
piatto o qualsiasi oggetto di ceramica, rotto
colla epossidica bicomponente
polvere dorata  o argentata
pennellino per le rifiniture
alcune bacchette per mescolare i componenti  
piattino e bicchiere di plastica per contenere  i componenti  


Procedimento
Posizionate i pezzi del piatto su un piano. Mescolate la colla bicomponente con la polvere dorata o i pigmenti scelti. 
Applicate abbondantemente l’impasto ottenuto sulle crepe in ceramica, in modo che risulti ben visibile. Tenete per alcuni  in posizione  le parti da incollare. La pressione farà fuoriuscire l'impasto. Con il pennellino ripassate con attenzione l’incollatura, in modo che l'impasto si spanda bene anche fuori dal solco della rottura e la riparazione assuma un colore oro intenso. Lasciate asciugare per alcune ore, e il gioco è fatto.

 

 

 

La favola della quercia e del diavolo

sughereLa quercia, signora dei sottoboschi e ultimo rifugio di moltissime specie di insetti, di uccelli e anche di mammiferi, diventa la protagonista di un racconto popolare europeo, che trova nell'isola di Sardegna il teatro ideale.

pavoncella

Un giorno il diavolo si recò dal Signore dicendogli: "Tu sei il signore e padrone di tutto il creato, mentre io, misero, non possiedo nulla. Concedimi una signoria, pur minima, su una parte della creazione; mi accontento di poco".

"Che cosa vorresti avere?", chiese Dio.
"Dammi, per esempio, il potere su tutto il bosco", propose il diavolo.
"E sia" ,decretò il Signore "ma soltanto quando i boschi saranno completamente senza fogliame, ovvero durante l'inverno: in primavera il potere tornerà me".

Quando gli alberi a foglie decidue dei boschi seppero del patto, cominciarono a preoccuparsi; e con il passare del tempo la preoccupazione si mutò in agitazione. "Che cosa possiamo fare?" si domandavano disperati. "A noi le foglie cadono in autunno".

Il problema pareva insolubile quando al faggio venne un'idea: "Andiamo a consultare la quercia, più robusta e saggia e di noi tutti la più anziana. Forse lei troverà un espediente per salvarci".

La quercia, dopo avere riflettuto gravemente, rispose: "Tenterò di trattenere le mie foglie secche sui rami finché sui vostri non spunteranno le foglioline nuove. Così il bosco non sarà mai completamente spoglio e il demonio non potrà avere alcun dominio su di noi".

Da allora le foglie secche della quercia, coriacee e seghettate, rimangono sui rami per cadere completamente soltanto quando almeno un cespuglio si è rivestito di foglie nuove. 

 pavoncella

Tratto da Raccolta di miti e leggende delle foreste di pianura europee,  a cura di Marco Monguzzi

BUONA PASQUA

 

 Buona Pasqua 

 

Uova colorate

 

Colora la tua Pasqua utilizzando prodotti naturali....
La barbabietola, lo zafferano, la carota, il cavolo rosso e il caffè daranno colore alle uova pasquali che potrai consumare in tutta sicurezza con i tuoi bambini.
Basta immergere le uova nell'acqua in ebollizione con uno degli ingredienti da te scelti, a seconda del colore che vuoi realizzare.

Buona Pasqua e buon divertimento

Star bene a tavola

Il mangiare è un piacere e, se accompagnato dalle buone maniere diventa anche alla moda. Ecco alcuni consigli di  InsulaGolosaRicette per star bene a tavola.

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Calendario Frutta e Verdura

Calendario StagionalitàCon l'arrivo del nuovo anno InsulaGolosaRicette è felice di regalarvi il Calendario della Stagionalità della Frutta e della Verdura
E' una simpatica occasione per conoscere, scegliere e consumare la frutta e la verdura di stagione locale, ottime alleate per un'alimentazione più sana.

 

Clicca e scarica  
il Calendario della Stagionalità della Frutta e della Ver
dura in pdf su due pagine, facile da consultare e da stampare.

 

 

 

Una notte per le anime

ognissanti

La notte prima del 2 novembre è alle porte e la sera si tinge di mistero. Una volta all'anno, le anime dei morti ritornano dall'aldilà e vagano per le vie del paese.; tra i vivi cresce il desiderio di incontrarle. 

Nelle case si accendono piccole lanterne (lantias) per illuminare e indicare loro la strada. Sono attesi con affetto e rispetto. Le tavole vengono imbandite con tovaglie ricamate e  stoviglie ricercate che le famiglie portano fuori solo nelle occasioni importanti. I prodotti autunnali sono i protagonisti: non mancano mai le fave secche (i cibo dei morti), le castagne, le noci e le nocciole. Tutta la notte è dedicata agli spiriti che per una notte ritornano in famiglia come un tempo che fu.

Ad accogliere le anime ci sono anche i bambini che si travestono con vecchi abiti e si dipingono la faccia con il carbone. Impazienti come solo i giovani sanno fare, tra le risate e un po’ di paura, bussano alle porte dei vicini recitando le litanie in dialetto:
 “seus benius po is animeddas”(siamo venuti per le anime);

“mi das fait po praxeri is animeddas” (dammi qualcosa per le anime);

“seu su mortu mortu” (siamo le anime morte);

“carki cosa po sas anima”; (dateci qualcosa per le anime);

Tutte richieste di accoglienza e di doni per le anime dei morti. I paesani aprono gli usci e offrono ai piccoli dolci fatti in casa e frutta secca. I bambini ne fanno incetta e scappano felici, così fino a tarda sera, casa dopo casa. Sui tetti si intravede un barbagianni che sorvola silenzioso nel cielo scuro, guardiano dei vivi e dei morti. 

Nelle case illuminate le donne continuano a preparare i dolci per le anime, primo tra tutti il pane dei morti, su pani e' saba, una sorta di piccola pagnotta dolce realizzata con la sapa (mosto di vino) e le noci o le nocciole. Ha un profumo intenso di frutta tostata e di spezie, di legni e di bosco.

E' usanza diffusa consumare su pani e' saba (molto simile alla pabassinas, ma più morbido e più piccolo) davanti al fuoco acceso, con un bicchiere di buon vino secco. 

E così  un’altra notte è passata, un rito che si ripete nella notte dei Defunti da tempi remoti, quando in Sardegna vivevano solo le Janas nelle domus scavate nella roccia e i Gentiles, i giganti di bell’aspetto, a cui si deve la costruzione dei magnifici monumenti funerari megalitici, presenti in gran parte dell’isola. 

 

 

 

 

Autunno in cucina

L’arrivo dell’autunno porta sempre un po’ di malinconia. Forse perché l‘estate è definitivamente finita. Forse perché gli impegni quotidiani si fanno sempre più incalzanti con le giornate che si accorciano e il freddo che incomincia a farsi sentire.
L’autunno però ha un non so che di romantico. Alla sera la luce vira verso il blu e all’alba verso un giallo-oro misto al rosso, un vero invito alle passeggiate lungo i sentieri lontano dalle città dove ritrovare un po‘ di serenità e di equilibrio.
Gli alberi giocano a cambiar colore sotto le prime pogge: rossi, gialli e arancioni sono i loro frutti e le foglie iniziano a cadere, creando un effetto cromatico spettacolare.
I mercatini paesani si spostano dalla costa verso l’interno dell’isola. Nei fine settimana le viuzze dei paesetti in montagna si profumano di castagne arrosto, di salsiccia speziata saltata sulla brace e di vino novello. 

Autunno Castagneto

 

InsulaGolosaRicette ti regala  Le ricette di Sardegna in tavola, un piccolo ricettario per il tuo autunno in cucina, per non farti scordare di quanta è bella la Sardegna in ogni stagione dell'anno.

 Ricettario autunno

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Scampagnata, ops picnic

Ogni tanto sfoglio l’album delle mie fotografie e nelle prime pagine rivedo me con le mie sorelline a giocare in aperta campagna tra i fiori di cisto e di asfodelo. Scatti di felicità con gli zii e i parenti tutti. Sorrido e penso che ora spetta a me regalare ai miei nipotini gli stessi momenti spensierati.
Quindi perché non organizzare un picnic da fare invidia agli americani? Intanto ricordiamoci che i bambini non amano stare troppo tempo in auto, scegliamo così una località vicino a casa dove possono giocare a palla, correre, arrampicarsi sugli alberi, senza incorrere in infortuni gravi, magari vicino ad una fattoria o ad un ovile per stare a contatto con gli animali.

InsulaGolosaRicette vi suggerisce il kit e il menù del picnic perfetto very country.  

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Alla scoperta del Pozzo Sacro di Genna Mustatzu

Pozzo Sacro genna_mustatzuNei boschi dell’Iglesiente è nata un’opera d’arte. Penserete a una scultura o a un dipinto. Ma non è così!

Un gruppo giovani e non, della Scuola Civica di Arte Contemporanea di Iglesias ha sistemato e reso accessibile il Nuraghe e il Pozzo Sacro di Genna Mustatzu nel bosco di querce in località Bellicai.

Il progetto è nato dall’idea di un allievo, Angelo Dessì, che di professione non fa sicuramente l’artista, ma grazie alla sua predisposizione alla cura del territorio e alla natura in generale, ha avuto quest’idea non esattamente comune. Cartellone
Il suo intento è stato comunque quello di applicare l’arte al territorio sulla falsariga del noto artista Joseph Beuys, conosciuto dai più come lo sciamano dell’arte, per la sua ricerca incessante di un’armonia profonda con sé stesso, gli uomini e la natura. 

Nel 1982 nella cittadina tedesca di Kassel durante l’esposizione “Documenta”, Beuys realizzò un’opera colossale: piantò 7000 querce affiancate a 7000 pietre di basalto. Quel che ne è rimasto oggi è un bosco immenso di querce altissime. La nota curiosa è che le pietre di basalto, sono lì ferme, mentre gli alberi continuano a crescere nella loro bellezza.
Forse è stato un caso oppure no, ma la riscoperta del complesso archeologico di Genna Mustatzu, dimenticato da tutti, anche dai Beni Culturali, vive e risorge proprio in un bosco di querce. La quercia, simbolo dell’eterno, così come l’arte.
L’opera realizzata dalla Scuola Civica di Arte Contemporanea è ora disponibile a tutti gli amanti dell’archeologia e della natura senza nessun tipo di approccio accademico-artistico. È lì per essere apprezzata e rivalutata, in una visione di arte intesa come riscoperta della natura e del territorio perché non c’è nulla di più bello e interessante. Arte e natura, espressione entrambe di perfezione.

(24 maggio 2015)

Primavera in cucina

Uova pasqualiIl rumore dei campanacci dei Mamuthones si sente ancora in lontananza, così come il profumo della frittura carnevalesca ma la primavera è arrivata e i profumi si trasformano in sentori speziati e colorati. La bella stagione allieterà il cuore dei nostri bambini e le tavole di tutte le famiglie sarde verranno decorate con le uova pasquali e i piatti tipici della tradizione.

E quale migliore occasione per un regalo ai nostri lettori?

 InsulaGolosaRicette ti regala Le ricette di Sardegna in tavola, un ricettario per la tua primavera in cucina, per non farti scordare di quanta è bella la Sardegna.

 

Ricette Sardegna

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Manifesti d'epoca

Pinacoteca di BosaMi piace la nostalgia che provo quando riprendo in mano le ricette di un tempo. Ho come la sensazione di proiettarmi in un spazio che non ho vissuto e insieme ho una visione chiara sul futuro. Essere radicata alla propria terra, forse è proprio questo: sentire gli echi della natura e i racconti degli anziani. Ritrovare vecchie bottiglie di birra o di vino, ritagli di pubblicità di prodotti nostrani e continuare a sognare ad occhi aperti.

Qualcuno lo chiama il mal di Sardegna, cioè desiderare di far parte della cultura di una terra meravigliosa che regala ricordi speciali, panorami mozzafiato, tramonti indimenticabili e cibi ancora più golosi.

InsulaGolosaRicette dedica questo spazio alla nostalgia e al futuro.

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Inverno in cucina

L'inverno è arrivato. Il profumo dei mandarini e delle castagne arrosto è nell'aria. Si esce la sera subito dopo l'imbrunire, dopo che i bambini hanno fatto i compiti e sonnecchiano insieme ai nonni guardando la televisione. In giro tutto è calmo, a parte qualche automobilista nervoso che accelera di scatto e il rumore del motore rimbomba in testa. Le luci dei lampioni sono lievi e illuminano il selciato di un giallo intenso. Velocemente si attraversa il centro storico salutando qualche amico e si raggiunge la bottega delle spezie dove ci si rifornisce di cannella, vaniglia e peperoncino.
Il pensiero corre alle feste ormai vicine, ai dolci natalizi, alle pietanze da preparare per i cari, e una certa nostalgia stringe il cuore ricordando la felicità da bambini, quando le risate dei fratelli riempivano la casa molto più dei profumi che venivano dalla cucina.

 

cinta_mura_pisane Iglesias

 

Stop. Non è un racconto del novecento ma un ciak di una serata qualunque di una persona qualunque in una certa terra chiamata Sardegna. Da queste parti il ritmo è più lento e le vacanze diventano indimenticabili.

InsulaGolosa ti regala Le ricette di Sardegna in tavola, un ricettario per la tua cucina, per non farti scordare di quanta è bella la Sardegna.

 

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Estate in cucina

L'estate è arrivata. Il sole è già alto e il profumo del mare si sente anche da lontano. L'isola si è tinta di blu nell'incantevole luce del mattino. Le donne indaffarate in cucina preparano deliziosi piatti freschi per ristorare i bimbi e gli anziani della famiglia in un vociare sommesso degli uomini al lavoro nei campi. I cani abbaiano ai passanti mentre i gatti sonnecchiano felici sul davanzale della finestra.

Dune Is Solinas

 

Stop. Non è un racconto dell'ottocento ma un ciak di una giornata qualunque in una casa di campagna vicino al mare. Da queste parti il ritmo è più lento e le vacanze diventano indimenticabili.

InsulaGolosa ti regala Le ricette di Sardegna in tavola, un ricettario per la tua estate in cucina, per non farti scordare di quanta è bella la Sardegna.

 

Ricette Sardegna

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