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Sternbergia lutea

zafferanastro

In autunno la campagna si colora di toni caldi e avvolgenti. Tra i ricci spinosi delle castagne e le foglie

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Carnevale, ogni dolce vale

Casalinghe disperate... mai♥

Olive verdi confettate

olive confettate verdi

La raccolta delle olive ha tradizioni lontanissime. Tutto inizia con la fine della stagione di raccolta dell'anno precedente. Gli alberi d'ulivo vengono potati a fine inverno, quando le temperature non sono molto basse perché potrebbero danneggiarli. La potatura non deve mai essere aggressiva ma studiata in modo che tutti i rami vengano illuminati dal sole.
A primavera iniziano a vedersi i primi boccioli che si trasformano in piccoli con fiori bianchi, privi, però, di apparato di richiamo, di nettare e di profumi. L'impollinazione dell'olivo non dipende dagli insetti. Il suo polline, abbondante, liscio e leggero si disperde grazie al vento, tant'è l'ulivo fa parte delle piante che utilizzano l'impollinazione anemofila. 

Il vento, benché si dica, è un grande amico dell'ulivo, perché mezzo di dispersione del polline. Pensate che solo il 2-3% dei fiori viene impollinato, diventa frutto e futuro raccolto in autunno. 

Non ci resta che aspettare le belle giornate di autunno per iniziare la raccolta delle olive, prediligendo quella a mano.

 InsulaGolosaRicette vi propone una ricetta semplice per conservare le olive verdi: le olive confettate, ottime come contorno, come antipasto o per insaporire le carni di suino in umido, da consumare durante tutto l'anno. Ci vuole solo un po' di tempo e di pazienza e il gioco è fatto.

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Olive in salamoia

olive

In autunno tra i colori dorati e aranciati, spiccano i verdi e i viola delle olive mature. E' il tempo della raccolta delle olive. Ancora oggi nelle campagne le famiglie fanno la tradizionale raccolta manuale; ai piedi della pianta vengono preparate le piazzole dove le olive mature cadono a terra, perché spinte dal vento o perché mature. Quindi vengono radunate eliminando le foglie, e selezionate. Le più belle, quelle grandi e verdi, vengono messe da parte perché destinate al consumo a tavola, le altre vengono trasportate al frantoio per la molitura.
Ecco un ricetta semplice per conservare le olive verdi da consumare durante tutto l'anno come contorno o come antipasto: le olive in salamoia di InsulaGolosaRicette.

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Insalata afrodisiaca

Cesto di crescione

Anticamente nell'isola si riteneva che su martuzeddu, il crescione d'acqua avesse proprietà afrodisiache specie se consumato in insalata con cipolle e succo di limone.
Questa bellissima pianta spontanea vive in prossimità di corsi d'acqua perché predilige luoghi freschi e ombrosi. Utilizzata a crudo è ricca di vitamina C, sali minerali e oligoelementi ed è ottima in insalata per il suo sapore piccante, si mischia alla lattuga, cicoria, pomodori, ravanelli e qualsiasi insalata mista; può essere usata come pianta aromatica per ingentilire purè e formaggi.

La sua raccolta avviene poco prima e durante il periodo di fioritura, che va da maggio a giugno. Oltre questo periodo non va raccolta.

InsulaGolosaRicette propone la ricetta della tradizione contadina.

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Favette alla menta

favetta-menta

Secondo una credenza popolare, chiunque trovi sette semi in un baccello di fava avrà un periodo di grande fortuna.

Io ci ho provato, ma per ora niente, sette semi non li ho ancora trovati!

Vero è che la pianta delle fave porta fortuna all'intero orto, infatti arricchisce il terreno di azoto e attira su di sé tutti i parassiti, che di conseguenza non infestano gli altri ortaggi.

Questa piccola pianta è un ortaggio annuale originario dell’Asia. In Sardegna viene consumato  crudo o cotto,  fresco o secco a seconda delle stagioni.

In inverno si utilizzano le fave secche per piatti succulenti come la Favata Sassarese o Fave secche con cotenna di maiale.

La primavera, invece, è il periodo della raccolta delle fave fresche, così InsulaGolosaRicette ha scelto una delle tante ricette dei pastori e dei contadini, per augurare a tutti buona fortuna.

Ecco la ricetta delle favette bollite profumate alla menta.

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Pomodori rossi secchi

Pomodori secchi

Il sole è alto. La luce abbagliante si scaglia sui campi e sui terrazzi dove è facile intravedere delle tavole di legno puntinate di pomodori rossi di campo, ricoperti di sale marino delle saline sarde.

Nelle ore più calde della giornata appassiscono più velocemente. L'acqua al loro interno evapora completamente, profumando l'aria. Ecco il gioco è fatto!

L'antico condimento, tipico di tutto il Mediterraneo, è pronto per essere conservato e utilizzato tutto l'anno. D'inverno, quando se ne apre un barattolo, sembrava che l'estate torni in casa.

InsulaGolosaRicette vi spiega come le nostre nonne preparavano questo semplice condimento, che non deve mancare mai nelle minestre di verdure o nel brodo di carne; inimitabile nelle carni bianche e nelle insalate semplici. Ottimo per speziare il pane fatto in casa, tanto amato dai bambini.

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Carciofi ripieni

carciofi ripieniIl carciofo spinoso della Sardegna è il re dei campi isolani, con la sua corona spinosa. E' riconosciuto in Europa e nel mondo con la denominazione di origine protetta (DOP) nel 2011
Oltre al carciofo spinoso, in Sardegna è diffuso il Masedu, caratterizzato dall'assenza di spine, tant'è che in lingua sarda significa mansueto e inerme.
Nelle tavole dei sardi lo spinoso è presente da ottobre fino a maggio quando gli ultimi tagli regalano l'ultimo suo profumo intenso e floreale. La sua consistenza è tenera e croccante e il gusto è corposo con equilibrata sintesi di amarognolo e dolciastro.
Solitamente viene consumato crudo, ottimo in pinzimonio, in insalata e con la bottarga a fette, ma è anche cotto con l’agnello o le patate. 

InsulaGolosaRicette propone un contorno tipico della tradizione contadina, molto semplice da preparare, i Carciofi ripieni arrosto, una delizia da provare. 

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Il mistero delle bottiglie di vino

 

Bottiglie di vino da 75 cl

 

Sai perché le bottiglie di vino sono da 750 ml (75cl) e non da un litro (100 cl)?

Nel XIX secolo i principali produttori di vino erano francesi e i loro clienti gli inglesi. L’unità di volume degli inglesi era il “gallone imperiale” ovvero 4,54609 litri.

Spiegazione

Per semplificare i conti di conversione, trasportavano vini di Bordeaux in botti da 225 litri, esattamente 50 galloni, corrispondenti a 300 bottiglie da 75 cl.

Per un calcolo più facile, adottarono 1 barile=50 galloni=300 bottiglie.

In questo modo 1 gallone corrispondeva a 6 bottiglie da 75 cl.

Ancora oggi le scatole di vino hanno 6 o 12 bottiglie.

Manici e Pomelli

Cose di Casa, pillole di Bellezza

É tempo di recuperare gli antichi metodi della nonna: efficaci, ecologici e... molto economici. Sì, perché se è vero che amiamo la nostra terra, la nostra casa e la nostra salute dobbiamo cambiare le nostre abitudini anche nelle piccole cose.

Ad esempio, quanti prodotti industriali utilizziamo per la pulizia della casa? Io, purtroppo, tanti. Ma ho iniziato ad utilizzare prodotti più ecologici per le Cose di Casa. Ad esempio per sgrassare le stoviglie utilizzi fondi di caffè, per lucidare il lavello in alluminio, il succo di limoni che magari non sono più tanto freschi. Al rientro a casa, raccomando tutti di togliere sempre le scarpe, evitando di portare batteri, residui inquinanti e sporco comune. Inoltre faccio sempre attenzione a non sprecare l'acqua

Direte voi, che noia, non abbiamo tempo neanche per riposare! É vero, ma vi assicuro che non è tempo sprecato, che avrete in casa un buon profumo e molto meno inquinamento! E perché no, anche il portafoglio con qualche euro in più!

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manici, pomelli, mobili consigli

 

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Miscuglio di fiori secchi

Miscuglio di fiori secchi 

pot-pourri

Ispirandomi all'arte medioevale di conservare gli aromi e i profumi della natura, ho realizzato un pot-pourri, ovvero una miscela di piante e fiori secchi.
Ho raccolto in giardino e in campagna i fiori e i rametti di piante aromatiche che più mi piacciono.
Roselline, gerani, gelsomini, tulipani e tanti altri fiori e ancora: foglie di alloro, di menta, e di lavanda selvatica. Li ho fatti essiccare naturalmente senza nessun altro ingrediente e ora fanno bella mostra di sé in un vaso di vetro vintage recuperato in un vecchio armadio di casa.

 

Occorrente
Scegli i fiori che più ami e recidili poco prima che inizino a sfiorire


Procedimento
Dopo aver reciso i fiori e dividili in base al colore. Disponili su un vassoio ricoperto con carta forno. Stesso procedimento per le foglie delle aromatiche. Lasciali essiccare in ambiente aerato per qualche giorno. Quando risulteranno secchi, disponili a strati in base al colore in vasi di vetro trasparenti. Altrimenti fai un vero miscuglio, un pot-pourri classico e dividilo in ciotole di ceramica artigianale sarda.

 

 

 

 

Cassapanca Sarda

cassapanca sarda barbaricina

La cassapanca tradizionale, Sa Cascia, è forse l’unico vero mobile sardo. Già, diffusa nel Medioevo, nella società pastorale e nomade veniva utilizzata per conservare armi e suppellettili varie, mentre nell'uso più recente diventa un baule che custodisce il corredo della sposa e i beni più preziosi della famiglia. Era presente in ogni abitazione e aveva sempre un posto d'onore nella disposizione dell'arredo. Quando si andava alle sagre delle chiese campestri, veniva utilizzata come baule da viaggio. 

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La favola del pastore di tonni

Pastore dei tonni

Un'antica leggenda racconta di un giovane pastore che viveva solo con il suo gregge, sulle scogliere a picco sul mare, a sud ovest dell'isola di Sardegna. Il vento e gli acquazzoni lo avevano tenuto in allarme tutto l'inverno ma finalmente era arrivata la primavera. Il tepore dell'aria e le giornate più lunghe lo mettevano di buonumore. La sua solitudine non era poi così male.

Ogni giorno godeva del profumo dei ginepri, dell'elicriso e del finocchio marino. In cielo i gabbiani volavano sereni e spesso, quando si avvicinava alla spiaggia, riusciva ad intravedere i fratini appena nati, che cercavano di spiccare il volo.

Un pomeriggio di maggio, girovagando con le sue pecore, immerso completamente tra il blu del mare e del cielo, vide qualcosa che increspava l'acqua. Era perplesso, non capiva cosa ci fosse in mare. A sera ritornò all'ovile. Dopo aver rinchiuso le pecore nel recinto, mangiò un po' di formaggio e un tozzo di pane. Era pensieroso. Guardò il cielo.

Le Plejadi si tuffavano nelle luci rosse del tramonto, l'equinozio di primavera era alle porte come ogni anno. Regnava il silenzio più assoluto. Solo la luna gli faceva compagnia. Era molto stanco ma non riusciva a prendere sonno, continuava a pensare all'acqua increspata e a quel movimento così misterioso. Decise così che all'alba sarebbe tornato sul sentiero per guardare meglio il mare.

Si alzò prima del sorgere del sole. L'acqua del mare era immobile, ferma come una tavola. I primi riflessi d'argento iniziavano a dipingere il mare. Esitavano timorosi, poi si fecero più nitidi e illuminarono pesci grossi come barche che guizzavano dall'acqua e correvano veloci in branco, lungo tutta la costa, fin dove la vista del giovane pastore poteva arrivare.L'inquietudine lasciò posto alla gioia. I suoi occhi si illuminarono in un sorriso. Decise che poteva rinchiudere i tonni in un recinto, così come faceva con le sue pecore.

Nacque così la pesca del tonno di corsa con tutti i suoi riti. A dir il vero furono gli arabi i primi a praticare questo tipo di pesca con le reti fisse come recinti. Forse il nostro pastore era uno dei tanti mori che per  secoli hanno vissuto in Sardegna.

S'arramadura

Piccoli paesi, borghi antichi, centri quasi disabitati, città metropolitane... in Sardegna ogni comunità ha il suo santo, o la sua santa, da venerare e da omaggiare con sagre e feste a loro dedicate.

S'arramadura

Tra le tante curiosità che InsulaGolosaRicette può raccontarvi sulle feste religiose, abbiamo scelto S'Arramadura, perché richiama i profumi e i colori della natura.

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Menu di Natale

presentazione

A Natale regaliamo solo cose buone!
 InsulaGolosaRicette è felice di regalarvi il Menu di Natale, cose buone per le Feste con piccoli suggerimenti, da stampare e conservare ♥

 menu natale

Clicca e scarica  
il Menu di Natale 
in pdf, facile da stampare, e da conservare

 

 

 

Musei Etnografici

Vogliamo fare un viaggio alla ricerca della identità agro-pastorale, percorrendo l'isola di Sardegna in lungo e in largo, disegnando una costellazione di piccoli centri abbarbicati sulle montagne e di deliziosi borghi nascosti tra la macchia mediterranea, dove con i loro piccoli musei ci raccontano della vita nei campi, come si coltivava la terra e come si pascolavano le greggi.
Un mondo antico custodito in palazzi d'epoca o semplici case padronali, ci aspetta con le porte aperte.

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La magia degli amuleti sardi

"La magia è dentro di noi e gli oggetti possiedono tanta magia quanta noi decidiamo di regalare loro". 

amuleti magiciAl suono di queste parole è iniziato un pomeriggio all'insegna della curiosità. La padrona di casa Koendi, Claudia Zedda, antropologa e autrice di diversi libri dedicati alla Sardegna, ci ha accolto nella sua bella cucina dal tetto bianco, arredata con oggetti della tradizione sarda: alle pareti, piccole ghirlande di ramoscelli e cestini di asfodelo intrecciato. Sul tavolo, libri usurati dal tempo e oggetti in legno intarsiato. Sulle mensole, barattoli di vetro trasparente contenenti erbe e spezie preziose

Dalle finestre la luce del pomeriggio abbagliava i nostri occhi. Tra sorrisi un po' scontati e presentazioni frettolose con le altre ospiti, il mio breve percorso alla "scoperta delle erbe magiche protagoniste degli amuleti della tradizione sarda" ha preso vita.

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